Sono latitante da un po’ e mi scuso con te che magari sei passata per per vedere se c’erano novità e hai trovato un post ormai di qualche settimana fa…
Sono molte le riflessioni che mi stanno accompagnando in queste settimane e prevedo dei cambiamenti che mi fanno venire gli occhi a cuoricino…ma te ne parlerò pian piano nel corso dei mesi.
Ed ecco che arrivo al punto, oggi vorrei parlare dei “cambiamenti”, partendo da ciò che mi è capitato qualche giorno fa.
Stavo andando a fare delle commissioni e guidando nel traffico mattutino ho alzato lo sguardo un po’ più in là, verso l’orizzonte, oltre smog e auto incolonnate, ecco le montagne.
Fin qui nulla di speciale, ma in quel preciso momento si è fatta chiara in me una consapevolezza, quel pezzo di natura che io ho sempre voluto tenere lontano da me mi aveva rapita.
No c’è dubbio che se mi chiedono mare o montagna? io risponda senza indugi mare; per me le montagne hanno significato fatica e impotenza, se la memoria non mi inganna per anni ho mantenuto le debite distanze con fermezza e decisione.
Quella mattina però le ho guardate diversamente, sentivo la voglia e l’esigenza di essere lì, per percepire tutta la vita che la natura è in grado di regalare.
Da questo squarcio di consapevolezza è nata una riflessione su un grande luogo comune “se nasci quadrato non puoi diventare tondo”; nessuno può cambiarti, il tuo compagno/a di vita non riuscirebbe a farti diventare diverso da come sei sempre stato/a.
Quelle montagna mi hanno sussurrato qualcosa di diverso, mi hanno spalancato gli occhi e fatto capire che grazie alla mia apertura al cambiamento e alla capacità di chi mi sta accanto di farmi vedere le cose da un nuovo punto di vista, lentamente sto imparando a non rimanere ancorata a solide certezze.
Mio marito, da sempre appassionato di montagna, mi ha fatto capire che non è tutto bianco o nero, che anche io avrei potuto apprezzare questo pezzo di natura così imponente.
Ripetevo a me stessa e agli altri “non sono un tipo da montagna, da passeggiate e temperature rigide”, ma da quando lentamente ho abbandonato la convinzione di “essere così” e non poter essere anche altro, ecco che ho conquistato una nuova consapevolezza.
Ma allora si può davvero cambiare? Certo! Ma solo se siamo recettivi, credo debba essere un processo che accettiamo con serenità, senza obblighi e forzature.
Alcuni cambiamenti possono spaventare, ma questo tipo di consapevolezza, in realtà, ci fa molto bene, senza dover necessariamente stravolgere la nostra vita.
Perché fa bene?
-Perché ci fa scoprire inaspettate sfaccettature del nostro carattere/personalità
-Perché consolida il rapporto con le persone coinvolte nel tuo cambiamento
-Perché ci fa sentire liberi da alcuni paletti che abbiamo messo o ci sono stati appioppati nel corso della vita
-Perché ci stimola a crescere e a metterci in discussione, scardinando quelle che possono sembrare solide certezze.
Questo importante insegnamento lo sto ancora elaborando e adattando anche ad altri aspetti della mia vita, come ad esempio il lavoro. Certo non ti nascondo che un pochino mi spaventa, ma sono convinta che nella vita ci si debba concedere la possibilità di provare sempre.
Anche tu sei pronta a concederti qualche cambiamento?
Ti aspetto la prossima settimana con qualche idea e spunto per le tue feste!